Ucraina: Zelensky auspica una soluzione diplomatica nel 2025

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(photowalking/Shutterstock) KIEV – La possibilità di mettere fine alla guerra in Ucraina entro il 2025 attraverso la diplomazia resta al centro del dibattito internazionale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato la necessità di “fare di tutto per porre fine al conflitto nel 2025 attraverso la via diplomatica”, ma sottolinea che ciò può avvenire solo con una “Ucraina forte”.

Dall’altra parte, il presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha ribadito che ogni possibile accordo di pace deve “basarsi sulle nuove realtà territoriali”, riferendosi ai territori ucraini attualmente occupati da Mosca. Le posizioni restano dunque distanti, rendendo difficile ipotizzare una rapida soluzione negoziata.

I nodi del negoziato

Il futuro del conflitto dipenderà da diversi fattori:

  1. Territori occupati: Per Putin, le aree conquistate durante il conflitto, come le regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, devono essere riconosciute come parte della Russia. Questo punto è inaccettabile per Kiev, che considera l’integrità territoriale inviolabile e chiede il ritiro totale delle truppe russe.
  2. Sostegno internazionale: Zelensky insiste sull’importanza di una “Ucraina forte” per affrontare i negoziati, facendo affidamento sul sostegno economico e militare dell’Occidente. Tuttavia, la disponibilità di paesi come gli Stati Uniti a mantenere alti livelli di aiuti potrebbe essere influenzata dai risultati delle prossime elezioni presidenziali americane.
  3. Ruolo della diplomazia europea: Scholz ha mantenuto aperti i canali con Putin, ribadendo la necessità di una soluzione pacifica, ma il ruolo dell’Europa potrebbe essere limitato senza un chiaro sostegno degli Stati Uniti.
L’incognita Trump

L’elezione del prossimo presidente americano rappresenta un’incognita cruciale. Donald Trump, favorito per la candidatura repubblicana, ha più volte espresso posizioni ambigue sulla guerra, dichiarando di poter “risolvere il conflitto in 24 ore” senza chiarire le sue intenzioni. Una sua eventuale vittoria potrebbe portare a un cambio di strategia americana, con un possibile calo degli aiuti all’Ucraina e una pressione per negoziati più rapidi, ma forse più favorevoli alla Russia.

Le prospettive per il 2025

Nonostante gli appelli di Zelensky, i margini per una soluzione diplomatica appaiono oggi limitati. Entrambe le parti puntano a rafforzare le proprie posizioni sul campo prima di eventuali colloqui, e l’atteggiamento delle potenze internazionali sarà decisivo per sbloccare la situazione.

Con la guerra che si avvia al suo secondo inverno e una diplomazia internazionale ancora incapace di mediare, il 2025 potrebbe rappresentare un momento chiave, ma solo se le condizioni geopolitiche globali e le dinamiche interne alle parti in conflitto si allineeranno per favorire un compromesso.

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