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Israele: tregua in Libano, ma la situazione resta incerta. Morte del rabbino Zvi Kogan, denunciato come terrorismo antisemita

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Fonti governative israeliane hanno riferito alla televisione pubblica Kan che l’accordo per una tregua in Libano sarebbe ormai “chiuso”. Tuttavia, l’emittente ha aggiunto che il primo ministro Benyamin Netanyahu sta valutando attentamente come comunicare questa notizia all’opinione pubblica. Nonostante i segnali positivi da parte di Israele, il media libanese Lbci ha riportato un commento del mediatore americano Amos Hochstein, secondo cui le notizie relative a un via libera israeliano sarebbero “non accurate”. Questo fa presagire che la situazione sia ancora in fase di definizione, con incertezze su alcuni dettagli dell’accordo.

In serata, Netanyahu ha presieduto una consultazione sulla sicurezza con i suoi ministri, al centro della quale sono stati discussi i margini di manovra dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) lungo la zona di confine tra Siria e Libano. Le autorità israeliane sembrano voler mantenere la libertà di azione militare in quest’area strategica, dove le tensioni sono elevate da mesi, in un contesto di crescente instabilità regionale.

Nel frattempo, un altro grave episodio ha scosso la comunità israeliana. Il rabbino ortodosso israelo-moldavo Zvi Kogan è stato trovato morto negli Emirati Arabi Uniti. Le autorità israeliane hanno parlato di omicidio e condannato l’accaduto come “terrorismo antisemita”. Israele ha chiesto giustizia per la morte del rabbino, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato di aver arrestato i presunti responsabili del delitto. La notizia ha suscitato forti reazioni, con gli Stati Uniti che hanno condannato con fermezza l’omicidio. D’altra parte, l’Iran ha respinto ogni accusa di coinvolgimento nell’incidente, aggiungendo ulteriore complessità alla situazione diplomatica nella regione.

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