I combattimenti tra le forze governative siriane e i miliziani jihadisti proseguono con violenza nelle ultime ore, alimentati anche da un’intensificazione dei bombardamenti russi. Gli ultimi bilanci parlano di centinaia di morti, con una cifra che continua a salire a causa degli scontri e degli attacchi aerei.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il bilancio delle vittime dell’offensiva dei ribelli jihadisti ha ormai raggiunto le 412 vittime, tra cui 214 ribelli di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e delle fazioni alleate, 137 soldati filogovernativi e 61 civili. Nelle ultime ore, sono stati confermati 17 morti civili. Le vittime provengono principalmente dalle aree più colpite degli scontri che si sono intensificati negli ultimi cinque giorni.
Militari siriani respingono i ribelli dalla provincia di Hama
Nel contesto di questi sanguinosi combattimenti, l’esercito siriano ha annunciato di aver espulso i ribelli islamici sostenuti dalla Turchia da due aree strategiche della provincia di Hama, nel centro della Siria, una delle principali regioni di conflitto. I ribelli jihadisti avevano lanciato un’importante offensiva contro le posizioni controllate dal governo del presidente Bashar al-Assad, con l’intento di conquistare più territorio.
Il supporto dell’Iran al governo siriano
Nel frattempo, l’Iran ha espresso pieno supporto al governo siriano. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato che Teheran continuerà a sostenere con forza il governo di Damasco e le sue forze armate nella lotta contro i gruppi che considera “terroristi”. Questo supporto si inserisce in un quadro di alleanze consolidate tra Iran e Siria, dove la Repubblica islamica ha fornito sostegno militare e strategico a Assad fin dall’inizio del conflitto siriano.
Fuga dei civili e gravi conseguenze umanitarie
Con l’intensificarsi degli scontri, migliaia di civili sono costretti a fuggire dalle loro case, cercando rifugio in zone più sicure, lontane dalle linee del fronte. La situazione è sempre più tragica, con campi profughi che rischiano di non essere sufficienti ad accogliere il numero crescente di sfollati. Le violenze in corso e la continua escalation del conflitto portano con sé gravi conseguenze umanitarie, con civili intrappolati nel mezzo degli scontri e una crescente crisi alimentare e sanitaria.
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