NEW YORK – La caccia all’uomo per il brutale omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, si è conclusa con l’arresto di Luigi Nicholas Mangione, un giovane di 26 anni originario del Maryland. Mangione, ex studente di una prestigiosa università della Ivy League, è stato fermato ieri in un McDonald’s ad Altoona, Pennsylvania, con l’accusa di aver assassinato Thompson a Manhattan il 4 dicembre. Ecco i dettagli sulla cattura, i possibili moventi e il profilo del sospettato.
La cattura
La svolta è arrivata grazie a una segnalazione anonima che ha portato la polizia a un McDonald’s di Altoona. Mangione è stato trovato in possesso di:
- Un passaporto americano e quattro documenti di identità falsi, tra cui uno con il nome “Mark Rosario”.
- Una pistola con silenziatore, simile a quella usata per uccidere Thompson, definita una ghost gun fabbricata con una stampante 3D, rendendola non rintracciabile.
Mangione aveva soggiornato in un ostello dell’Upper West Side di Manhattan per dieci giorni prima del delitto, usando uno degli alias. La nuova commissioner della polizia di New York, Jessica Tisch, ha elogiato il mix di metodi tradizionali e tecnologia avanzata che ha portato all’arresto: “L’abbiamo preso con un’indagine vecchio stile, ma potenziata dalle risorse moderne”.
Il profilo di Luigi Mangione
Mangione è descritto come un individuo intelligente e isolato, con un passato da brillante studente universitario.
- Interessi controversi: Appassionato di intelligenza artificiale e videogiochi, ammirava il pensiero di Theodore Kaczynski, il famoso eco-terrorista noto come Unabomber.
- Manifesto ispirato a Kaczynski: Al momento dell’arresto, aveva con sé un documento scritto a mano che critica il sistema sanitario americano e le grandi corporation. Le invettive si focalizzano sulle assicurazioni sanitarie, accusate di anteporre i profitti al bene degli assicurati.
Le motivazioni dell’omicidio
Il presunto movente sembra legato a un’esperienza personale che avrebbe lasciato Mangione sconvolto. Secondo fonti investigative, il giovane nutriva rabbia verso il sistema delle assicurazioni sanitarie, ritenute responsabili del trattamento subito da un suo parente malato.
Sul luogo del delitto, gli investigatori hanno trovato bossoli con incise le parole “deny, delay, depose” (“nega, ritarda, depone”), evocative dei meccanismi di rimborso delle assicurazioni. Nel suo zaino abbandonato a Central Park erano presenti:
- Soldi finti del Monopoli, simbolo dell’avidità delle corporation.
- Un giaccone, probabilmente utilizzato durante l’omicidio.
Mangione avrebbe dichiarato nel suo manifesto:
“Questi parassiti se la sono cercata. Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”. Ha inoltre affermato di aver agito da solo e di essersi autofinanziato.
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