La proposta fatta ieri dal presidente russo Vladimir Putin, secondo cui i soldati ucraini che deporranno le armi nel Kursk sarebbero risparmiati, “è ancora valida, ma il tempo stringe”, ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, in un’intervista alla Tass. Nonostante l’appeal per una soluzione pacifica, il conflitto sembra essere lontano da una fine imminente, con le negoziazioni che procedono tra alti e bassi.
Il Cremlino si mostra “cautamente ottimista” riguardo alla possibilità di una tregua in Ucraina, dopo l’incontro tra Putin e l’inviato della Casa Bianca, Witkoff, a Mosca. Nelle ultime ore, le condizioni proposte da Putin sono state inviate a Donald Trump, con l’intento di preparare una possibile telefonata tra i leader. “Stiamo trattando con Putin, penso che accetterà il cessate il fuoco. Ne sapremo di più lunedì, speriamo che vada bene”, ha dichiarato Trump, parlando di un “confronto produttivo” e chiedendo a Mosca di “evitare massacri nel Kursk”.
La risposta di Putin non si è fatta attendere: “Se si arrendono, saranno salvi”, ha affermato, reiterando la sua offerta ai soldati ucraini. Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si mostra scettico: “Putin sta sabotando la pace. Le condizioni sono inaccettabili”. Il capo di stato ucraino accusa Mosca di non voler realmente raggiungere una soluzione pacifica, ma di voler continuare la sua offensiva militare.
Nel frattempo, il G7 ha emesso una dichiarazione congiunta, ribadendo il suo fermo sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina e minacciando nuove sanzioni contro la Russia se il Cremlino dovesse rifiutare la tregua alle stesse condizioni proposte da Kiev. I ministri degli Esteri del gruppo hanno sottolineato che l’unità internazionale è fondamentale per garantire la pace nella regione e fermare l’aggressione russa.
Le tensioni diplomatiche non si fermano qui: Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha lanciato un nuovo attacco contro l’Italia, accusando il governo di non aver nulla da difendere e di essere perciò particolarmente vocale nelle sue critiche alla Russia. In particolare, Zakharova ha criticato le dichiarazioni del presidente italiano Sergio Mattarella e del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che hanno ripetutamente condannato le azioni della Russia in Ucraina.
In risposta agli sviluppi sul terreno, Londra ha annunciato la convocazione di una videocall internazionale per oggi, promossa dal leader laburista britannico Keir Starmer. A questa riunione parteciperanno circa 25 leader di vari Paesi europei, oltre a rappresentanti di Australia e Nuova Zelanda, nonché Volodymyr Zelensky. Starmer ha accusato Putin di non aver mostrato alcuna “serietà sulla pace”, chiedendo un aumento delle pressioni diplomatiche per costringerlo a fermare i suoi “giochetti” legati alla proposta di tregua di Trump.
Sul fronte militare, le forze armate russe hanno annunciato di aver liberato i villaggi di Rubanshchina e Zaoleshenka, situati nella regione di Kursk, nelle ultime 24 ore, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa russo. Tuttavia, questi sviluppi sul campo non sembrano placare la crescente preoccupazione internazionale per l’escalation del conflitto e le sue ripercussioni geopolitiche.
Le prossime ore saranno cruciali, con gli occhi del mondo puntati sulle trattative e sulle possibili risposte che arriveranno da Mosca e Kiev. La comunità internazionale resta in attesa di sviluppi, mentre il conflitto in Ucraina continua a segnare drammaticamente la sua tragica scia.
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