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La BCE taglia i tassi: settima riduzione consecutiva, crescono i timori per l’economia dell’Eurozona

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FRANCOFORTE – La Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare nuovamente i tassi d’interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi – il principale riferimento per i mercati – dal 2,50% al 2,25%. Si tratta del settimo intervento al ribasso dalla scorsa estate. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali scende al 2,40% (dal 2,65%) e quello sui prestiti marginali al 2,65% (dal 2,90%).

Una mossa ampiamente prevista dagli analisti, che arriva in un momento di crescenti tensioni sul commercio globale e di rafforzamento dell’euro sui mercati valutari. Durante il consiglio direttivo, secondo quanto riferito dalla presidente Christine Lagarde, qualcuno ha anche proposto un taglio più deciso, da 50 punti base, ma “nessuno ha portato argomenti in favore” e la proposta è stata subito accantonata.

Lagarde: “Prospettive offuscate da incertezze eccezionali”

A preoccupare la BCE è lo scenario economico globale, sempre più instabile. “Le prospettive economiche sono offuscate da incertezze eccezionali”, ha spiegato Lagarde, indicando nello “sconvolgimento del commercio internazionale”, nelle tensioni geopolitiche e nella volatilità dei mercati i principali fattori di rischio. Questi elementi stanno già influenzando negativamente consumi e investimenti, rallentando la crescita dell’Eurozona.

BCE: “I dazi colpiscono l’Eurozona”

Nel comunicato finale del consiglio direttivo, la Banca centrale sottolinea come le guerre commerciali stiano deteriorando le prospettive economiche. “L’economia dell’area euro ha mostrato una certa resilienza, ma l’incertezza crescente può ridurre la fiducia di famiglie e imprese. La risposta volatile dei mercati alle tensioni commerciali può tradursi in un inasprimento delle condizioni di finanziamento”, avverte la BCE.

I rischi restano al ribasso

Lagarde ha ribadito che i rischi per l’area euro sono “orientati al ribasso”. L’export debole, gli investimenti frenati e la minore fiducia rischiano di trascinare l’economia verso una fase di stagnazione. Tuttavia, secondo la presidente della BCE, esistono anche leve per sostenere la crescita: “Un aumento della spesa per la difesa – ha dichiarato – rafforzerebbe l’economia”.

In un contesto così fragile, la politica monetaria della BCE si conferma ancora una volta espansiva, con l’obiettivo di sostenere la domanda interna e mitigare gli effetti negativi delle tensioni esterne. Resta però alta l’attenzione sui prossimi sviluppi: ogni ulteriore peggioramento dello scenario globale potrebbe richiedere nuove misure. 

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