(Shutterstock) Washington– Gli Stati Uniti avrebbero formalmente avanzato una proposta per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina, secondo quanto riportato dal Washington Post e Axios. Al centro del piano, definito “l’offerta finale del presidente Trump”, ci sarebbe il riconoscimento della Crimea come parte della Russia, il congelamento delle linee di combattimento al fronte e, in prospettiva, una rimozione delle sanzioni economiche imposte a Mosca.
La proposta, presentata in un incontro riservato la scorsa settimana a Parigi tra funzionari americani e ucraini, mira a stabilire un cessate il fuoco lungo l’attuale linea del fronte, lasciando la Russia di fatto in controllo della maggior parte delle aree occupate dal 2022.
Una proposta al limite
Il documento, che si compone di una sola pagina, descrive la proposta come l’ultima offerta americana. Secondo il Wall Street Journal, Washington è pronta a ritirarsi dal tavolo delle trattative se non verranno compiuti progressi entro breve. Gli Stati Uniti attendono ora una risposta ufficiale da Kiev, attesa durante un nuovo incontro a Londra con delegazioni ucraine ed europee entro la fine della settimana.
I dettagli della bozza: Crimea, NATO e Zaporizhzhia
Tra i punti più controversi, oltre al riconoscimento della Crimea come territorio russo, vi è l’esclusione dell’Ucraina dalla NATO e la creazione di una zona neutrale attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che potrebbe essere posta sotto controllo statunitense. Nonostante l’apertura, Washington non riconosce il diritto legale di Mosca a detenere le quattro regioni orientali – Zaporizhzhia, Kherson, Lugansk e Donetsk – anche se non ne richiede esplicitamente il ritiro.
Putin apre a un congelamento
Secondo il Financial Times, anche Vladimir Putin avrebbe espresso disponibilità a congelare il conflitto sull’attuale linea del fronte, un gesto che gli osservatori europei leggono però con scetticismo. Temono che possa trattarsi di una mossa tattica per rafforzare Donald Trump nel contesto internazionale, anziché di una vera apertura alla pace.
Kiev sotto pressione
Intanto, Kiev si trova stretta tra pressioni e diffidenze. La proposta americana prevede una pace con ampie concessioni territoriali alla Russia, suscitando preoccupazioni sia all’interno del governo ucraino che fra i partner europei. La leadership di Volodymyr Zelensky sarebbe restia ad accettare un accordo che legherebbe mani e futuro del Paese, soprattutto in termini di sicurezza e sovranità.
Le parole di Trump e le minacce USA
Donald Trump, intervenuto nei giorni scorsi, ha parlato di “buone chance di accordo in settimana”. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha invece dichiarato che gli sforzi negoziali potrebbero essere sospesi se non verranno compiuti passi avanti nelle prossime settimane.
Secondo il WSJ, “la pressione diplomatica degli Stati Uniti è volta a preparare il terreno per una risoluzione del conflitto”, ma il margine per una mediazione sembra sempre più ristretto, mentre le divergenze restano profonde sia tra le parti in guerra che tra i loro alleati.
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