(Anas-Mohammed/Shutterstock) 24 aprile 2025 – Continuano senza sosta i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, dove nelle ultime 24 ore sono morte almeno 45 persone e oltre 100 sono rimaste ferite, secondo quanto riferito da fonti mediche palestinesi e riportato dall’emittente qatarina Al Jazeera. Solo nella giornata di ieri il bilancio delle vittime era di 39, ma il numero è salito durante la notte a causa dei bombardamenti proseguiti nelle ore notturne.
L’intensificarsi delle operazioni militari israeliane si inserisce in un contesto di crescente instabilità nell’intera regione, con un’escalation che sembra ogni giorno più difficile da contenere.
Netanyahu: “Teheran minaccia il destino dell’umanità”
Nel corso della cerimonia per il Giorno della Memoria della Shoah allo Yad Vashem di Gerusalemme, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha lanciato un duro attacco all’Iran, accusandolo di alimentare il conflitto e rappresentare una minaccia globale.
“Il regime del terrore a Teheran rappresenta una minaccia non solo per il nostro futuro, ma per il destino dell’intera umanità. La lotta tra noi e l’impero del terrore determinerà il destino di tutte le società umane. Se Israele perderà questa battaglia, le nazioni occidentali saranno le prossime a essere colpite”, ha affermato Netanyahu, sottolineando ancora una volta il ruolo che attribuisce all’Iran nello scenario bellico mediorientale.
Abu Mazen ad Hamas: “Consegnate gli ostaggi”
Nel frattempo, da Ramallah arriva un appello drammatico del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Mahmoud Abbas, noto anche come Abu Mazen, che si è rivolto direttamente ad Hamas chiedendo la liberazione immediata di tutti gli ostaggi detenuti dal gruppo.
“Siamo di fronte a gravi pericoli che potrebbero portare a una nuova Nakba (catastrofe)”, ha dichiarato Abbas durante un intervento davanti al Consiglio centrale dell’ANP, evocando con forza il dramma dell’esodo palestinese del 1948.
Le sue parole segnano una netta presa di distanza dalla strategia di Hamas e mirano a evitare un ulteriore aggravamento della crisi che rischia di colpire duramente la popolazione civile.
Una situazione sempre più critica
Mentre le diplomazie internazionali tentano timidamente di rilanciare il dialogo, sul campo la situazione peggiora di ora in ora. La Striscia di Gaza è ormai in ginocchio, con una crisi umanitaria in piena escalation e centinaia di migliaia di persone che vivono senza accesso sicuro a cibo, acqua ed elettricità.
Le prossime ore saranno cruciali per capire se vi sarà spazio per una tregua o se il conflitto è destinato a entrare in una nuova fase ancora più drammatica.
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