DAMASCO – È un’escalation militare senza precedenti quella che si è registrata nelle ultime ore in Siria, dove più di 20 attacchi aerei israeliani hanno preso di mira magazzini, depositi di armi e siti militari situati a Deraa, nei dintorni della capitale Damasco, e nelle regioni di Hama e Latakia. A denunciarlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che definisce i raid “i più violenti dall’inizio dell’anno”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, un civile è rimasto ucciso durante i bombardamenti. Le esplosioni hanno generato panico nella popolazione civile e danneggiato numerose infrastrutture.
Gli attacchi arrivano in un contesto già teso, a seguito di violenti scontri armati registrati nei giorni scorsi nella zona a sud di Damasco e vicino al confine con Israele, che hanno visto coinvolti miliziani della minoranza drusa. Israele avrebbe espresso sostegno indiretto a questi combattenti, alimentando ulteriormente la tensione con il regime di Bashar al-Assad.
Gerusalemme autorizza l’intensificazione della guerra a Gaza
Nel frattempo, Israele si prepara a intensificare le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferisce il Jerusalem Post, nella notte il Gabinetto di Sicurezza israeliano ha approvato l’ampliamento delle azioni militari nel territorio palestinese, autorizzando il richiamo di nuove brigate di riservisti e la mobilitazione dell’Ottava Divisione di Fanteria.
Una mossa che conferma la volontà del governo Netanyahu di proseguire la campagna militare contro Hamas, nonostante le crescenti pressioni internazionali per una de-escalation del conflitto.
Il Medio Oriente torna così a essere teatro di una nuova ondata di violenza, che rischia di travolgere ulteriormente le già fragili stabilità di Siria e Gaza, aggravando la crisi umanitaria in entrambe le aree.
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