Meloni: “Sostegno pieno all’iniziativa per una pace giusta e duratura” – Macron: “Ora tocca a Putin dimostrare di volerla”
(CC-BY-NC-SA 3.0 IT) ROMA – Un nuovo colloquio ad alta tensione si è tenuto ieri sera sulla crisi ucraina, con al centro la proposta di un cessate il fuoco immediato e incondizionato promossa dal presidente statunitense Donald Trump. Alla videoconferenza hanno partecipato diversi leader europei: il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il leader tedesco dell’opposizione Friederich Merz, e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.
Macron ha dato notizia dell’incontro con un post su X, rilanciando la proposta statunitense come un’opportunità concreta per interrompere le ostilità e avviare un percorso di pace. Al centro del confronto la telefonata prevista per oggi tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin, che potrebbe segnare una svolta decisiva nei tentativi di mediazione.
Meloni: “L’Italia sostiene la proposta per una pace giusta”
In una nota diffusa da Palazzo Chigi, Meloni ha ribadito il sostegno convinto dell’Italia agli sforzi del presidente Trump, condivisi anche dai partner europei e occidentali, per favorire una pace giusta e duratura in Ucraina. “È fondamentale un cessate il fuoco immediato e incondizionato”, ha sottolineato la premier, aggiungendo che l’Italia continuerà a essere parte attiva nei negoziati.
Macron: “Ora spetta a Putin dimostrare di voler la pace”
Il presidente francese ha lanciato un appello diretto al Cremlino: “Spetta al presidente Putin dimostrare domani di volere davvero la pace, accettando il cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni proposto da Trump e sostenuto da Ucraina ed Europa”.
Un messaggio condiviso anche da Downing Street, che ha confermato l’impegno del Regno Unito nel sostenere l’iniziativa. “I leader hanno discusso della necessità che Putin prenda sul serio i colloqui di pace – ha dichiarato l’ufficio del premier Starmer – e dell’uso di nuove sanzioni, nel caso in cui la Russia non si impegni seriamente”.
Clima teso, ma spiragli diplomatici
Il colloquio di ieri segue quelli già avvenuti nei giorni scorsi a Kiev e Tirana, dove Trump ha raccolto un ampio sostegno tra i leader occidentali per la sua proposta di tregua. Il piano prevede una sospensione delle ostilità di almeno 30 giorni, come preludio a negoziati più strutturati, con la mediazione degli Stati Uniti e del blocco europeo.
Tutti gli occhi sono ora puntati sulla telefonata tra Trump e Putin, considerata cruciale per valutare la reale volontà del Cremlino di mettere fine al conflitto. Se accolta, la tregua potrebbe rappresentare il primo passo concreto verso una soluzione diplomatica al conflitto che da oltre due anni insanguina l’Europa orientale.
Ma restano in campo numerosi ostacoli, a partire dalle condizioni poste da Mosca, e dal necessario coinvolgimento diretto dell’Ucraina, che ha comunque espresso apertura al dialogo purché non si tratti di una resa.
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