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Trump alza il tiro sull’Europa: “Dazi al 50% dal primo giugno, non cerco un accordo”

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WASHINGTON – Donald Trump torna a minacciare l’Unione Europea. In un post pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che le trattative con Bruxelles “non stanno andando da nessuna parte” e ha ribadito con fermezza: “Non cerco un accordo”. A partire dal primo giugno, Trump intende imporre dazi al 50% su un’ampia gamma di beni europei.

La dichiarazione arriva in un clima di crescente tensione commerciale tra Washington e Bruxelles e fa crollare le Borse europee, che nella sola mezza giornata di contrattazioni hanno perso 183 miliardi di euro di capitalizzazione.

La guerra commerciale del tycoon

Trump ha intensificato la sua retorica protezionista, individuando nell’Unione Europea uno dei principali responsabili del deficit commerciale americano. “L’Ue è stata creata per approfittarsi degli Stati Uniti”, ha scritto su Truth. “È molto difficile da gestire: ha barriere commerciali, IVA elevata, sanzioni aziendali ridicole, barriere non monetarie e cause legali ingiustificate contro le nostre aziende”.

Già lo scorso 2 aprile, Trump aveva imposto dazi al 20% sulle esportazioni europee, concedendo poi una pausa di 90 giorni per favorire un possibile accordo. Ma ora, con la scadenza del 9 luglio all’orizzonte, il presidente ha deciso di alzare ulteriormente la posta.

iPhone e Apple nel mirino

Non solo Europa: Trump ha anche rilanciato le minacce contro Apple, ventilando dazi del 25% sugli iPhone prodotti fuori dagli Stati Uniti. “Se Apple non costruirà gli iPhone in America, pagherà dazi pesanti”, ha dichiarato il presidente, puntando il dito contro la produzione del colosso tech in India e Cina. Una linea dura estesa anche ad altre aziende globali, come Samsung.

La replica dell’Europa

Dal canto suo, l’Unione Europea ha reagito con fermezza, pur mantenendo un tono diplomatico. Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha ribadito:

“L’Unione Europea è pienamente impegnata a trovare un accordo equo per entrambe le parti. Il commercio tra Ue e Usa deve essere guidato dal rispetto reciproco, non dalle minacce. Siamo pronti a difendere i nostri interessi”.

Nel frattempo, il segretario al Tesoro Scott Bessent, principale negoziatore della Casa Bianca, ha provato a spiegare la posizione americana: “Le proposte dell’Ue non sono all’altezza. L’Europa ha un problema di azione collettiva: i singoli Paesi spesso ignorano cosa stia negoziando Bruxelles”.

Tensioni anche su altri fronti

Le nuove minacce alla Ue gettano ombre anche sugli altri negoziati commerciali in corso. Secondo indiscrezioni raccolte da media americani, crescono i dissidi anche con Paesi solitamente più inclini a stringere accordi con Washington.

“I termini proposti dagli Stati Uniti sono pessimi”, ha dichiarato una fonte diplomatica, suggerendo che la Casa Bianca non stia cercando veri compromessi, ma solo concessioni unilaterali.

Preoccupazioni economiche

L’approccio aggressivo di Trump sta sollevando forti timori tra analisti e osservatori internazionali. Non solo per l’impatto immediato sui mercati europei, ma anche per le ricadute sull’economia statunitense, già sotto pressione a causa di un deficit record e un debito pubblico in crescita, che hanno portato recentemente Moody’s a declassare il rating degli Stati Uniti.

In questo clima di incertezza, la domanda resta aperta: le minacce di Trump sono solo una strategia negoziale o l’inizio di una nuova escalation commerciale globale?

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