KIEV – Dopo l’ennesima ondata di attacchi russi su Kiev e altre regioni dell’Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo appello all’Occidente: rafforzare le sanzioni contro la Russia per costringerla a un cessate il fuoco. Lo ha fatto con un messaggio diretto pubblicato sul suo canale Telegram, in cui ha condannato i raid russi con missili balistici Iskander e droni kamikaze, sottolineando che ogni nuovo bombardamento è la prova della responsabilità di Mosca nel prolungamento del conflitto.
“Con ogni bombardamento, il mondo si convince che la ragione del protrarsi della guerra risiede in Mosca”, ha scritto Zelensky. “L’Ucraina ha proposto più volte un cessate il fuoco, sia totale che aereo. Tutto questo è stato ignorato”.
Raid su Kiev, missili verso la capitale
La capitale ucraina è stata colpita nelle prime ore dell’alba. A riferirlo è stato il sindaco Vitali Klitschko, dopo che numerose esplosioni sono state udite in città dai giornalisti dell’AFP. L’aeronautica ucraina ha confermato che missili balistici erano in avvicinamento verso Kiev, mentre le forze antiaeree tentavano di intercettarli. L’attacco ha riacceso l’allarme in tutta la nazione e aumentato la pressione sull’Europa e gli Stati Uniti per una risposta più decisa.
Scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina
Sul fronte diplomatico, 390 cittadini russi, tra cui 270 militari e 120 civili, sono stati rilasciati nell’ambito di uno scambio di prigionieri negoziato a Istanbul. I prigionieri, secondo quanto riferito dalle agenzie russe, sarebbero stati consegnati dall’Ucraina alla Bielorussia, da dove faranno ritorno in Russia. Tra i civili rilasciati ci sarebbero anche residenti della regione russa di Kursk, finiti nelle mani delle truppe ucraine durante operazioni oltre confine.
Lavrov: “Irrealistico un negoziato in Vaticano”
Sul fronte diplomatico, arriva una netta chiusura da parte della Russia a un possibile dialogo in territorio neutrale. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, intervenendo a una conferenza a Mosca, ha definito “irrealistico” pensare di organizzare colloqui tra Kiev e Mosca in Vaticano, smentendo così le ipotesi circolate nei giorni scorsi. Un ulteriore segnale delle distanze ancora abissali tra le due parti, mentre il conflitto prosegue senza tregua.
L’appello all’Occidente
L’Ucraina continua a chiedere più sostegno politico e militare all’Occidente. Secondo Zelensky, è tempo che Usa e Ue dimostrino con nuove misure sanzionatorie la volontà di far pressione su Mosca. “Non possiamo permettere che la guerra diventi una normalità. Ogni missile che cade è una prova che la pace può essere raggiunta solo con decisioni forti”, ha concluso il presidente ucraino.
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