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“Una nuova solidarietà nazionale sul contrasto al terrorismo e al traffico di esseri umani? Sì. Sui grandi temi di fondo, un grande Paese non si divide. La mia scelta di metterci la faccia, senza entrare nel campo aperto della contrapposizione politica, ha questo significato. Solo così si affronta il tema cruciale della società moderna. Mi sento profondamente di sinistra. Quand’ero ragazzo ho scelto un partito politico e non l’ho mai cambiato; ho contribuito a cambiarlo dall’interno. Con la rottura traumatica ma necessaria dell’89. E con la svolta di dieci anni fa. Se non avessi contribuito allora a far nascere il Pd di Veltroni, l’avrei fatto adesso. Perché il Pd nasce per rispondere alle grandi sfide del mondo globale, come l’immigrazione e il terrorismo. Non è possibile leggere fenomeni così complessi se si ritorna all’identità precedente. Gli scissionisti del Pd hanno commesso un gravissimo errore. Un grande democratico americano disse: ‘Un partito che si batte per i diritti delle minoranze non può essere minoritario; deve parlare alla maggioranza’”.
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