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di ANTONIO GAZZILLO – Un attentato a Malta ha colpito Daphne Caruana Galizia, la giornalista più famosa dell’isola, autrice di critiche e inchieste giornalistiche che riguardavano i vertici del potere. Era un punto di riferimento per gli abitanti soprattutto per le sue indagini sulla corruzione e sul riciclaggio.
“Quel delinquente di Schembri era in tribunale oggi a giurare di non essere un delinquente”: questo è stato l’ultimo post della donna di 53 anni, pubblicato una ventina di minuti prima della sua morte e riferito a Keith Schembri, il capo di gabinetto del primo ministro laburista Joseph Muscat, accusato di aver creato una società segreta a Panama.
Poi la tragedia: Daphne, a bordo di una Peugeot 208 noleggiata, stava guidando in una strada della campagna di Bidnija quando l’auto è esplosa, saltando fuori dalla carreggiata e catapultando il corpo della donna settanta metri più avanti.
E’ stata la quinta autobomba esplosa a Malta in dodici mesi che però erano servite principalmente per far fuori alcuni criminali.
Ma chi ha ucciso Daphne? Le indagini della polizia hanno ipotizzato che la bomba fosse stata nascosta nella macchina e che la detonazione fosse avvenuta a distanza, tramite un cellulare; per l’attentato sarebbero serviti giorni o settimane di pianificazione e per questo non sembra essere opera di piccoli gruppi criminali.
Intanto il caso è stato affidato al magistrato Consuelo Scerri, il cui rapporto con Daphne non era proprio rosa e fiori: infatti la donna lo aveva querelato perché il magistrato avrebbe dubitato dei suoi rapporti con politici, poliziotti e giornalisti.
Per questo il marito ha fatto ricorso al tribunale, chiedendo che il fascicolo dell’omicidio di sua moglie fosse affidato ad un altro magistrato.
Comunque Daphne già si sentiva in pericolo e infatti aveva depositato una denuncia quindici giorni prima della sua morte ma nessuno sull’isola crede che l’attentatore sia maltese e che invece si tratti di una faccenda di più alto livello.
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