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“Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi), è risultato positivo e pari all’1,5% del Pil, con un’incidenza stabile rispetto al 2015. La spesa per interessi, che secondo le nuove regole non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 4% del Pil, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2015. E’ quanto emerge dai dati Istat sulla Notifica sull’indebitamento netto e sul debito delle Amministrazioni Pubbliche, riferiti al periodo 2013-2016, trasmessi alla Commissione Europea in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Deficit Eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht. I dati del debito delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2013-2016 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia e sono anch’essi coerenti con il nuovo Sistema Europeo dei Conti (Sec 2010). Alla fine del 2016 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a 2.218.471 milioni di euro (132% del Pil). Rispetto al 2015 il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è aumentato di 0,5 punti percentuali”.
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