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di ANTONIO GAZZILLO – L’esito dei referendum sull’autonomia ha portato la giunta del governatore leghista Luca Zaia a formulare una proposta di legge che garantisse al Veneto lo status di regione a statuto speciale.
Allo stesso modo anche Roberto Maroni ha proposto una risoluzione per quanto riguarda la Lombardia, senza però alterare il tema del residuo fiscale.
Quindi le due regioni desiderano più autonomia, trattenendo più tasse. Ma le proposte sono state subito bocciate dal sottosegretario Claudio Bressa che ha definito la questione di competenza del Parlamento.
Intanto i referendum hanno consegnato maggiore certezza soprattutto alla destra. “Meglio di così non poteva andare; il popolo ha vinto 5 a 0 sui poteri forti” ha detto entusiasta il leader della Lega Matteo Salvini. Anche Silvio Berlusconi ha espresso tutta la sua soddisfazione per un risultato che non va contro l’unità nazionale e che allo stesso tempo mette in crisi la supremazia di Salvini.
Il segretario del Pd, Matteo Renzi, invece, ha invitato il suo partito a prendere in considerazione i risultati del referendum perché le richieste di autonomia, di maggiore equità fiscale e di lotta agli sprechi potrebbero portare ad un patto tra i partiti per la riduzione delle tasse.
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