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“Il lavoro non lo porta la cicogna e non possiamo aspettarci che lo Stato o qualcuno ci dia il lavoro. Dobbiamo coltivare la vocazione di cercatori di lavoro” ha dichiarato sabato 28 ottobre 2017 Claudio Gentili, membro del Comitato scientifico e organizzatore della 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani a Cagliari, durante la tavola rotonda ‘Giovani, scuola, formazione, lavoro’ “Non coltiviamo le vocazione a fare impresa: il 40% di disoccupazione giovanile non è frutto del ciclo economico ma del mismatch tra domanda è offerta di lavoro. Manca l’orientamento così come si investe poco sulla filiera Istruzione e formazione professionale (Ifp), istruzione tecnica (Its) e apprendistato. Ma l’educazione è un bene comune, l’inclusione è un vantaggio economico. E’ importante un’alternanza scuola-lavoro di qualità e l’attenzione alla preparazione degli insegnanti. Bisogna mettere il lavoro al centro dell’apprendimento educativo. E se l’apprendistato è un potente strumento per contenere la disoccupazione giovanile, ancora poco sviluppato in Italia (3% contro il 23% della Germania), si registra da Roma in giù una desertificazione della buona formazione professionale. In un anno si può passare da 23mila a 50mila persone coinvolte, con una somma di 35 milioni di euro in Legge di bilancio. Bisogna anche potenziare la formazione tecnica visto che nei prossimi anni 130-140mila dipendenti delle imprese tecniche andranno in pensione. Serva inoltre più raccordo università-impresa. Una proposta è quella della realizzazione di centri di servizi e sportelli scuola-lavoro nelle parrocchie reinventando i lab-oratori”.
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