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di BEATRICE GALLUZZO – Lewis M. Eisenberg, classe 1942, sarà il nuovo ambasciatore statunitense in Italia. Professionista della finanza, ha alle spalle quasi un ventennio di esperienza all’interno del partito Repubblicano, spesso in veste di tesoriere. Durante le primarie del 2016 spingeva inizialmente verso la candidatura di Jeb Bush, salvo poi divenire presidente del “Trump Victory Fund”, la raccolta fondi organizzata durante la corsa allo Studio ovale dall’attuale Presidente Donald Trump, con il quale sembra abbia un’ottima amicizia.
Eisenberg, dopo la laurea alla Cornell University, inaugura quella che poi si rivelerà una lunga carriera, lavorando per Goldman Sachs dal 1968 al 1989, divenendo anche partner e co-direttore della divisione Equity. Nel 1990 al suo curriculum si aggiunge la creazione, come co-fondatore, della compagnia di investimenti Granite Capital International Group, dopodichè anche della Granum Communications. Il suo ingresso nel mondo degli investimenti pubblici si ha invece nel 1995, quando viene nominato presidente della Port Authority di New York e New Jersey, l’agenzia pubblica che si occupava della supervisione del World Trade Center. Dopo l’attentato delle Torri Gemelle, è stato poi chiamato dal governatore George Pataki come direttore della Lower Manhattan Development Corporation, per sovrintendere laricostruzione della parte di Manhattan colpita dalla tragedia.
Da sempre vicino ai republicani, ha contribuito alla fondazione negli anni Novanta un gruppo di azione politica, il Republican Leadership Council. Il gruppo si colloca in una posizione moderata all’interno del partito Republicano, e tra i suoi obiettivi figurano l’abbassamento delle tasse, la tutela ambientale e il ridimensionamento dei settori destinati alle imprese pubbliche. Il programma d’azione è definito “fiscalmente conservatore, socialmente inclusivo”.Per la conferma della nomina di Eisenberg, si aspetta comunque l’ok del Senato.
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