Roma, non si placa la tensione sulla questione dello sgombero dei migranti

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(ANSA)

di BEATRICE GALLUZZO – Dopo gli scontri avvenuti tra la polizia e i migranti sgomberati dall’immobile di Via Curtatone si alzano le polemiche, in un rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione capitolina, la Regione, la Polizia e il Governo. Appunto Franco Gabrielli, capo delle forze di Polizia attacca “Due anni fa, da prefetto di Roma, insieme all’allora commissario straordinario Tronca avevamo stabilito una road map per trovare soluzioni alle occupazioni abusive, ma non ho più avuto contezza di cosa sia accaduto di quel lavoro fatto insieme a Tronca”. Virginia Raggi risponde attraverso la sua pagina Facebook- “Stiamo assistendo a un vergonoso scaricabarile”, scrive lapidaria. “Il Comune di Roma ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, attenendosi alla legge e offrendo un’alternativa alloggiativa a coloro che tra gli occupanti dello stabile ne hanno diritto (…). Un dovere che non tutti hanno compiuto. Mi riferisco senza mezzi termini alla Regione che ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa. Ma mi riferisco anche all’assenza di adeguate politiche nazionali” scrive la Sindaca, in questo ping pong di accuse e recriminazioni istituzionali.

A sostegno di Raggi si schiera Luigi di Maio. A Omnibus, su La7, il vicepresidente della Camera spiega senza mezzi termini “Non possiamo usare ancora una volta questa questione contro la Raggi, perché la Raggi si deve occupare della questione migranti , ma prima di tutto dei romani”. Dopodichè aggiunge “Se c’è un immobile occupato abusivamente in questo caso da migranti rifugiati è giusto che questo immobile venga sgomberato. (…)  non si può tollerare che si lancino bombole di gas o altri oggetti contro la nostra polizia di Stato ed è allucinante che stamattina faccia più notizia una frase infelice di un agente che spero abbia fatto solo per la tensione del momento. Fa più notizia questo che loro che lanciano di tutto contro la polizia”. La frase definita “infelice”  dal candidato premier  a 5 stelle è quella pronunciata da funzionario di polizia alla guida della Celere “devono sparire, se tirano qualcosa spaccategli un braccio“-avrebbe detto ai suoi uomini in riferimento agli scontri con i migranti, e su cui ora è aperta un’inchiesta della Procura di Roma.

Domani, intanto, si terrà nella Capitale una manifestazione dei movimenti per la casa, solidali con quelle 400 persone che risiedevano in via Curtatone, e non saranno in pochi a schierarsi dalla parte dei rifugiati: si aspettano ben 5000 manifestanti, i quali passeranno da Piazza Esquilino a Piazza Madonna di Loreto. Anche il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, entra nel merito della questione: “Quelle immagini non possono che provocare sconcerto e dolore, soprattutto dalla violenza che si è manifestata”. In conclusione aggiunge “Non dimentichiamo, almeno noi, che queste donne, questi uomini, questi bambini sono in questo istante nostri fratelli. E questa parola, fratelli, traccia una divisione netta tra colori che riconoscono Dio nei poveri e nei bisognosi e coloro che non lo riconoscono”.

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