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di BEATRICE GALLUZZO – Donald Trump minaccia di mettere fine all’accordo sul nucleare iraniano. The Donald è il presidente delle sfide, delle minacce, dei pugni battuti sulla scrivania- l’avevamo capito tutti. Non ci si può distrarre un attimo, che lui è lì: appoggiato sulla tribuna della casa bianca, che gestiscola e si affanna. Questa settimana al centro delle sue polemiche c’è, appunto, lo storico accordo multilaterale del 2015 per la limitazione del programma nucleare iraniano, conclusosi sotto l’impulso di Barack Obama e stipulato con una modalità definita 5+1: ovvero tra i cinque membri permanenti dell’Onu, più la Germania.
L’accordo, per il 45esimo Presidente degli Stati Uniti, è inefficiente, blando, carente. Senza giochi di parole e con una certa sollenità, ha annunciato di voler portare avanti una nuova strategia, inaugurata dal mancato rinnovamento della certificazione dell’accordo. “Non proseguiremo un percorso la cui prevedibile conclusione è più violenza, più terrore e la concreta minaccia di uno scoppio nucleare iraniano”- ha dichiarato. Ecco perchè propone una soluzione negoziata tra la sua amministrazione, il Congresso e gli altri membri del trattato affinchè vengano inasprite le condizioni dell’accordo con l’Iran, per esempio rendendo permanente il blocco sul nucleare; dal momento che al momento è prevista una clausola, detta “sunset” che indica il termine- sul lungo periodo, comunque- delle varie restrizioni imposte.
Nel caso in cui le negoziazioni che, ipoteticamente, dovrebbero nascere con la benedizione del Presidente americano non portassero a risultati concreti- scenario molto probabile- allora gli Stati Uniti si ritireranno dall’accordo. Certo, a livello pratico per ritirarsi da un trattato multilaterale nato, peraltro, sotto l’egida dell’Onu non è che basti prendere una Bic dal taschino e firmare un paio di fogli. L’ha detto chiaramente l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini “L’Unione Europea ha indicato chiaramente che l’accordo continuerà a essere valido”. Inoltre, aggiunge: “In base alle mie conoscenze, non c’è nessun Paese che abbia il potere di mettere fine a una risoluzione adottata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il Presidente degli USA ha molti poteri, ma non questo”.
La notizia è rimbalzata, naturalmente, anche alle orecchie del presidente iraniano, Hassan Rouhani. “Quello che abbiamo sentito stasera è solo la ripetizione delle irragionevoli accuse e insulti che abbiamo sentito negli ultimi 40 anni”. Inoltre, afferma con forza che “abbiamo sempre fatto degli sforzi per per produrre le armi di cui necessitiamo, e da adesso duplicheremo questi sforzi (…) continueremo a rafforzare le nostre capacità di difesa”. A supporto della decisione di Donald Trump, si schierano invece i nemici storici della nazione affacciata sul Golfo Persico: Arabia Saudita e Israele.
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