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“Vedo tante persone, tanti opinionisti, tanti esperti di politica ironizzare su questo contratto, ma se ne facciano una ragione, per noi e’ una cosa seria, e’ il perno di qualsiasi governo si stia per costituire e lo stiamo costruendo insieme alla Lega. Noi abbiamo quasi concluso questo lavoro in sei giorni, in Germania ci hanno messo sei mesi. Molti dicono che stiamo perdendo tempo? Ma come si può dire? Abbiamo già ottenuto un reddito di cittadinanza che non è assistenzialismo, una flat tax equa, il taglio delle pensioni d’oro, che le opere pubbliche non costino più il doppio o il triplo, i vincoli europei che vanno rivisti dialogando con gli altri Paesi, ma vanno cambiati. Questo è il nucleo di quello che vogliamo portare a casa, i nomi o i ministri vengono dopo. Sono importanti, ma sono quelli che dovranno mettere mano al programma che stiamo firmando. Non c’è un solo giornale che non tifi per il fallimento, oggi ci sono eurocrati che parlano, il Financial Times che dice che ‘Roma apre la porta ai nuovi barbari’: ma come si permettono? Più riceviamo attacchi, più io sono motivato, perché vuol dire che l’establishment ha paura del cambiamento e che la strada è giusta. Questo è il momento di avere coraggio, di andare fino in fondo e cambiare veramente le cose. I presupposti ci sono? Dipende se riusciamo a chiudere il contratto e fare partire questo governo. Se ce la facciamo sarà una bomba, in senso positivo. Se riusciamo sarà la strada del cambiamento, vogliamo andare fino in fondo. Potremmo avere l’occasione per cambiare veramente tutto. Noi vogliamo andare fino in fondo, vogliamo fare una rivoluzione gentile”.
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