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“A settembre 2018” si legge nella nota dei dati Istat “si stima un aumento congiunturale dello 0,4% dell’indice dei prezzi alla produzione dell’industria. Su base annua si registra una crescita del 4,7%. Sul mercato interno i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,4% su agosto e del 5,6% su base annua. Al netto del comparto energetico, la crescita congiunturale è più contenuta (+0,1%) e si riduce inoltre in ampia misura l’incremento tendenziale (+1,2%). Sul mercato estero la dinamica congiunturale è lievemente positiva (+0,1%) e su base annua si registra un aumento del 2,0% (+1,7% area euro, +2,2% area non euro). Al netto dell’energia il ritmo di crescita tendenziale dei prezzi all’export è più contenuto e simile per le due aree di sbocco (+1,2% per l’area euro e +1,4% per quella non euro). Nel trimestre luglio-settembre, si stima un incremento dei prezzi alla produzione nell’industria del 2,1% sul trimestre precedente. La dinamica congiunturale dei prezzi è più sostenuta sul mercato interno (+2,8%) rispetto a quello estero (+0,3%). Il settore manifatturiero che registra il più ampio aumento tendenziale è la fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati (+15,7% sul mercato interno, +33,5% in area euro e +27,8% in area non euro). Il settore della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica è in diminuzione tendenziale in tutti i mercati (-0,8% sul mercato interno, -1,0% area euro e -2,3% aerea non euro); si riscontra inoltre una flessione per i prodotti farmaceutici sul mercato estero che coinvolge entrambe le aree (-1,7% area euro e -1,0% area non euro). Per il mercato estero area non euro si rileva una riduzione dei prezzi alla produzione per il settore della fabbricazione di mezzi di trasporto (-1,7%). Per quanto riguarda l’indice dei prezzi alla produzione delle costruzioni per gli edifici residenziali, a settembre si stima che l’indice decresca dello 0,1% su agosto ed aumenti dell’1,6% su base annua”.
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