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“Veneto in ginocchio dopo l’ondata di maltempo” si legge in un’intervista al governatore del Veneto, Luca Zaia, intervistato dal Corriere della Sera “Servono opere, opere, opere. Per mettere in sicurezza il territorio, per il monitoraggio dei fiumi e la manutenzione dei boschi. La natura, a questi livelli, non la puoi fermare ma puoi attutire il colpo. Abbiamo bisogno di procedere più liberamente nei lavori preventivi. Per questo chiediamo l’autonomia, che serve anche per avere più risorse da impiegare subito nelle emergenze. Finché le tasse dei veneti vanno a Roma. Di alcuni progetti si può discutere. Per esempio, le dico il mio personale punto di vista, non conosco siciliani pronti a stracciarsi le vesti se non si fa il Ponte sullo Stretto. Se non facciamo la Tav, perdiamo, letteralmente, un treno. E poi noi veneti saremmo doppiamente penalizzati. Le opere infrastrutturali dell’Alta velocità arrivano fino a Brescia con il quadruplicamento dei binari. Poi, da Brescia a Venezia, si torna a due binari, con treni merci e passeggeri che utilizzano lo stesso percorso. Assurdo. Insomma, io sono favorevole alla Tav anche per queste ragioni. Sono 94 kilometri di strada strategici. Mi sono stancato del refrain ‘dobbiamo vedere le carte’. Per tutelare la trasparenza come commissario alla Pedemontana abbiamo nominato il vice avvocato generale dello Stato, dimostrando, se vuole, una mentalità grillina ante litteram. Mi ribello all’idea che dove c’è una grande opera, c’è sempre un ladro in agguato. Qui non è così”.
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