I candidati dem: “Me ne ha date, ma gliene ho dette!”

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di BENNY MANOCCHIA – Settimo dibattito dei candidati democratici alla presidenza, ieri sera a Los Angeles. Dei 24 iniziali ne sono rimasti sette, sei dei quali intenti a bloccare Joe Biden, che sembra essere la scelta dei dem americani. E’ stato un dibattito, come era previsto, nel quale hanno parlato soltanto dell’impeachment di Donald Trump.

Gongolanti, come se avessero  vinto le elezioni, uno alla volta i “magnifici sette” hanno dato addosso al presidente degli Stati Uniti, coprendolo di insulti e di accuse inspiegabili. Elizabeth Warren, per esempio, ha detto che Trump “e’ il piu’ corrotto presidente della storia americana”. Ma non ha spiegato a quali corruzioni si riferiva. Poi ha aggiunto: “E’ un riccone che aiuta soltanto i ricconi degli Stati Uniti”.

Saltando a pie’ pari l’attuale situazione economica in USA: meno tasse, piu’ paghe, meno disoccupazione e grossi profitti con le azioni e i risparmi. Biden, in verita’, ha cercato di non usare le frasi dei colleghi, che hanno fatto ridere molti spettatori presenti. “Dobbiamo fare di tutto – ha urlato – per evitare che Trump resti per altri quattro anni  nella Casa Bianca”. Anche lui non ha  spiegato che cosa dovrebbero fare per evitarlo.

E per i programmi futuri del loro partito? Hanno insistito sulla “sanita’ gratis per tutti”, senza  dire come farebbero a pagare 33 trilioni per mettere in pratica il progetto. Qualche volta la politica fa anche ridere. Nessuno dei sette ha rammentato il risultato di una inchiesta nazionale del partito democratico. In sostanza, e’ risultato che Trump vincera’ le elezioni di novembre.

Soltanto il candidato Andrew Yang ha ammesso che “stiamo sbagliando tutto; dovremmo mettere da parte le nostre spade di cartone e lavorare di piu’ e meglio con  i repubblicani”. Mentre seguivo il dibattito, mi e’ tornato alla mente una frase che sentivo spesso in Italia. Un pugile spiego’ cosi’la sua sconfitta. “Me ne ha date,ma gliene ho dette!”. E cosi’ sia.

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