di BENNY MANOCCHIA – E cosi’ siamo arrivati a due chiese. Cattoliche? Certo, con una parete che divide almeno i concetti di entrambe. Una, del Papa in carica dall’Argentina, dopo avere tentato di seppellire antichi dogma della chiesa romana, ha lanciato un siluro che probabilmente soffochera’ la nostra religione. Il celibato dei preti puo’ essere messo da parte: un prete puo’ sposare come tutti i ministri delle altre chiese.

Il Papa a riposo, Ratzinger, ha detto assolutamente no, spiegando in parte il perche’ la cosa renderebbe “quasi ridicola” la nostra chiesa. Una moglie che fa le corna al suo marito prete, che crea casotti nel paese, nemici piu’ che amici e tante altre “strane” situazioni, di sicuro non aiuta suo marito e la chiesa che rappresenta. Ma c’e’ un’altra cosa, piu’ politica che altro:la chiesa cattolica per secoli ha capito che il prete sposato puo’ anche divorziare come tutte le coppie. Pero’ il cattolicesimo ha sempre asserito che il divorzio e’un peccato mortale, perche’ la famiglia e’ tutto nella vita. Ora,anche se ha accettato la nuova situazione, una cosa e’ una coppia civile che divorzia, un altro sarebbe un prete sposato che divorzia. Non puoi puntare il dito contro un “fuorilegge” e poi andarci assieme al ristorante…

Chi ha ragione, Ratzinger o Bergoglio? Sembra che molti preti siano pronti a dire “I do” di fronte a dio in chiesa. Molti cardinali, comunque, sono dalla parte di Ratzinger, anche perche’ Francesco sta creando uno Stato nello Stato, che alla fine molte nazioni cattoliche non capiranno. Negli Stati Uniti 70 milioni e piu’ di fedeli non sono particolarmente favorevoli al prete sposato, che divorzia. Preti e frati (direi anche suore) sfuggono agli “assalti” verbali dei cattolici americani, si liberano dei loro desideri frequentando (di nascosto, s’intende) particolari donne, spesso giovani, pronte ad accontentare i “loro” preti (e suore) senza creare problemi.