di BENNY MANOCCHIA – C’era una volta (15 anni fa) quella “porcata” del “Porcellum”, cosi’ definita dall’autore Calderoli. Una legge che prevede liste bloccate per far sì che il cittadino si trovi ad esprimere le preferenze solo per il partito e non per i singoli candidati. Se non ottieni il 4 o 8% al Senato o alla Camera, sei fuori. A molti non piace, perche’ i cosiddetti partitini possono aiutare a vincere un partito piu’ grande con i loro voti. Che pero’ creano sempre problemi, una volta al potere. Per piccoli che sono, vogliono sempre qualcosa in piu’ di quanto i voti possono permettergli. Insomma una idea non accettata da tutti. E i partitini dallo strano nome, creati spesso per invidia, gelosia, ironia e pure passatempo, non hanno avuto la possibilita’ di spiegare la loro linea politica. Pero’ i loro loghi sottintendevano qualcosa di vero, qualche volta anche sincero, tramite l’intenso umorismo di casa nostra.
Il “Partito della rabbia” non ha bisogno di spiegazione. Ma forse il suo logo si’. Piu’ chiaro il simbolo del “movimento bunga bunga”: un omino che prende a calci la persona che gli sta davanti. Ricorda una scena di Charlie Chaplin. Il partitito “Voltare pagina” si era stufato delle pagine gia’ lette,per cui, voltiamo… Ma non e’ detto che le prossime annunceranno un futuro migliore. C’e’ stato anche un “Quiete per la pace”, due mani che si stringono. Peccato che in politica certi gesti non sono sempre apprezzati. Oggi c’e’ un nuovo movimento, le Sardine. Chissa’ quanto tempo ci sara’ voluto per arrivare alla scelta. Sardine che si muovono a gruppi e poi vengono inscatolati. A differenza dagli altri movimenti, creati per rabbia ma scarse possibilita’, questo delle Sardine sembra avere le carte per fare strada nella galleria politica. Sempre che non commetta gli stessi errori del Movimento 5 stelle…
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