di BENNY MANOCCHIA – Domani, lunedi 3 febbraio, nello Stato dell’Iowa voteranno per eleggere i delegati che sceglieranno, con gli altri delegati democratici degli Stati Uniti, l’avversario di Trump. Perche’ tanto interesse per uno Stato con soli 3 milioni di abitanti? Perche’ e’ l’apristrada nel lungo, tortuoso cammino che ogni 4 anni gli americani affrontano per la scelta del presidente. Perche’, da sempre, e’ il campanello d’allarme prima delle elezioni presidenziali. Perche’ e’ uno dei 9 cosiddetti “swing states”, ossia “stati in oscillazione”, dove i due partiti sono quasi alla pari.
Fino all’ultimo appare chiaro che sono due i candidati in testa: Joe Biden e Bernie Sanders. Il primo ha alla sua base elettori di una certa eta’, non proprio di sinistra, piuttosto di centro sinistra. Sanders e’ seguito da giovani, attirati dal programma del loro leader: niente tasse, cure mediche gratis, pagamenti dei debiti che gli universitari hanno con il governo, insomma una vita senza pensieri, con droga facile, aborti fino al nono mese.
Ora, in Iowa, i candidati che non riescono ad ottenere il 15% dei voti richiesto, possono aggiungere i loro punti percentuale al candidato preferito. Una scelta che, se non sbaglio, viene sempre seguita nelle elezioni italiane. Cosi’, Biden o Sanders potranno ottenere il successo con l’aiuto di un altro candidato. Chi avra’ la meglio: i giovani o gli anziani?
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