di BENNY MANOCCHIA – Spinto, lo ammetto, da mia figlia, sono andato alla messa delle 8.45 di ieri. Non a Manhattan, dove molte chiese cattoliche sono diventate centri di ritrovo per migranti africani, anzi, motel chiese gratis (si intende) per chi preferisce il calduccio della chiesa rispetto al freddo delle strade.
Se il prete che ha la sua abitazione a lato della chiesa si permette di criticare, tenta di cacciare gli “intrusi”, lo fa a rischio di beccarsi una randellata in testa, oppure una coltellata nello stomaco. Sono andato in una chiesa del vicino Connecticut. Pulita, candele dappertutto, dove offrono una tazza di caffe’ caldo e tutti sorridono, si stringono le mani.
Se gli dici che cosa succede in alcune chiese di Manhattan, le donne si fanno il segno della croce, gli uomini ripetono la stessa frase: “E’ colpa di quel Papa!”. E se attacchi bottone, ti spiegano che si tratta di un uomo “completamente confuso”, di un matto che non sa che cosa vuole. Qualcuno dice: “Bisogna rimandarlo in Argentina e riportare Ratzinger in Vaticano”.
Due chiese. Chiaramente siamo arrivati a due chiese cattoliche, come due partiti politici, uno conservatore, l’altro…progressista? Puo’ reggere un istituto religioso con due capi che sorridono insieme per il pubblico, ma se ne dicono di tutti i colori quando sono soli, l’un contro l’altro armati?Quando arrivai negli Stati Uniti la prima volta, mi dissero che i cattolici in USA erano quasi 90 milioni. Forse esageravano. Oggi affermano che siamo meno di 60 milioni.
Esagerano, perche’, se dicessero la verita’, il vero totale scenderebbe a 40 milioni. Ormai ci sono centinaia di chiese che ridono in faccia alla nostra: sono quasi tutte “chiese di Cristo”, che urlano ai quattro venti “non esiste Papa”, come hanno sempre asserito i protestanti. Largo ai preti con moglie e figli; divorzio per chi lo chiede e tante altre piccole novita’ che forse al Papa odierno andrebbero bene. Ma non a Ratzinger. Sinodo nel 2022? Cambiera’ poco? Non ci scommettete. Invece potrebbero cambiare molte cose. Nel frattempo: oremus fratres.
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