SAN PAOLO – Abbandonata all’addiaccio e avvolta in un sacchetto di plastica e parzialmente coperta di rifiuti, sono queste le condizioni in cui, il 2 marzo, i soccorsi e la polizia hanno trovato in un pozzetto della fogna dove era arrivato trascinato dai fluidi delle acque reflue il corpicino di una bimba neonata nel quartiere di Casa Verde, a nord di San Paolo, in Brasile. Sembra di vederli, questi quattro eroi per caso, i poliziotti Izidoro, Rafael, Vernini e Alessandro, che prendono una barra d’acciaio e, in preda all’incoscienza, sollevano la lastra di cemento per guardare negli scarichi.
La scena che è apparsa ai loro occhi, che hanno immortalato, ha qualcosa di commovente e raccapricciante allo stesso tempo: una bambina neonata di almeno 20 giorni. Lo ha riferito la polizia brasiliana attraverso un comunicato. A dare l’allarme un passante di 24 anni, che si è reso conto che, da dentro un tombino, risuonava il pianto disperato di un bambino e ha subito allertato le autorità. La piccola è stata ospedalizzata nell’ospedale Vila Nova Cachoerinha di San Paolo.
Lo staff dell’ospedale ha chiamato la piccola Juliana in onore del poliziotto che ha partecipato al salvataggio: e la neonata è diventata già una piccola celebrità. L’identità della neonata e la sua provenienza non sono ancora state chiarite. Le indagini sono in corso e secondo le prime notizie, la neonata è stata gettata nelle fogne. La polizia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, fa appello a possibili testimoni e, soprattutto, alla madre che potrebbe anche lei necessitare di assistenza sanitaria. Il caso è stato registrato come tentativo di omicidio dalla polizia nel 13 ° distretto di polizia di Casa Verde.
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