(ANSA) “Non ce lo possiamo permettere”. Con queste parole il premier Conte ha evocato lo spettro di un contagio ancora più diffuso, quando nella notte si è presentato in conferenza stampa per spiegare i motivi delle nuove durissime misure che coinvolgono la Lombardia e altre 14 province italiane.
La bozza circolata nella serata di ieri con provvedimenti in vigore da oggi al 3 aprile è stata dunque firmata dal premier, con alcune modifiche, come il numero delle province coinvolte oltre all’intera Lombardia. Non più 11 ma 14: Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
Intanto oggi la Protezione civile ha rilasciato il bollettino aggiornato a oggi: sono 6.387 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 1.326 persone rispetto a ieri, e 366 i morti, 133 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli.
Preoccupano anche gli ultimi dati relativi alla sola Lombardia, la regione più colpita, forniti dall’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera: 4189 positivi (+769 in un giorno), 2217 ricoverati (+156 in un giorno) e 257 morti (+113 in un giorno), 756 in isolamento domiciliare.
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