Quando l’uomo si stanca del proprio dio

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(Pixabay) di BENNY MANOCCHIA – Negli Stati Uniti, ma penso in molte parti del mondo, oggi si parla di religione. Sono ragionamenti di persone stanche del nostro dio. “Se ne frega di noi”, ho sentito dire addirittura tra ferventi cattolici. “Un dio crudele, che permette bimbi uccisi dal cancro” dicono (e scrivono sui giornali) molte madri. Ora ci mancava il corona virus. Il dio onnipotente non dice nulla, lascia fare.

Il cosiddetto clero ricorda: “Non chiedere al Signore soltanto quando vuoi qualcosa”. Vero. Pero’ vuol dire che dobbiamo pregare il padreterno, ma non possiamo aspettarci un suo comando, veloce, celeste, di bloccare i mali in questa Terra? Certo, e’ un ragionamento “pesante”. La religione per tanta gente non si tocca, non si critica. Molte persone hanno usato questa espressione parlando di politica. Se sei di destra, accetta tutto. Se sei di sinistra, segui gli ordini dei capi.

Pero’ anche qui (forse  di piu’) il capo, i capi spesso non sanno che cosa fare, oppure rimangono muti. Il tempo curera’ tutto. Non posso credere che il nostro dio faccia ragionamenti come i politicanti. Ma dopotutto, chiedendo perdono per l’audacia, non e’ forse stato l’uomo, nei secoli, a creare un dio di noi tutti? Hanno anche scritto che siamo i figli copie di dio. Allora, chissa’, il nostro dio ha imparato dall’uomo a essere crudele, menefreghista.

Ecco perche’ oggi si parla spesso di religione. Non si puo’ dire che l’ateismo stia trionfando. Nel corso della vita l’uomo avra’ sempre bisogno di un dio che gli dica che cosa fare, gli chieda di obbedire, proprio perchè siamo  a sua immagine e somiglianza…

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