‘In futuro ognuno sarà famoso per 15 secondi?’

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CRISTIAN V.FERRI – “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”. La più celebre profezia del grande pittore della Pop Art Andy Warhol è il succo, la vera quintessenza di questi social, che creano assuefazione ma al contempo tolgono ogni certezza di noi, svuotando pian piano il nostro Io, emblema di quest’epoca post-moderna virtuale.

Questa pandemia ha rivelato ancora di più, se mai fosse possibile, la natura di queste vere e proprie reti ‘asociali’, formidabili portatrici sane di alienazione.

I followers aumentano, ma gli amici ‘veri’, genuini diminuiscono. E la cronaca di ogni giorno ne è la prova lampante. Adolescenti soli, dimenticati dai genitori e dai propri coetanei, costretti a relazionarsi online con sconosciuti che spesso si celano sotto identità fake, fasulle, perlopiù con pessime intenzioni.

I sorrisi postati sulle foto sono sempre più ammiccanti ed i selfie più abbacinanti e seducenti, ma in realtà forse non servono altro che a celare tristezza e solitudine. Perchè una foto scattata da soli è triste, non potrà mai essere un momento da ricordare, ma svanirà in un fiat, allo stesso modo in cui si è scattata.

La soluzione? Evadere dai social per difesa. Usarli solo quando servono e non diventarne mai vittima. Silenziarli, eliminare il flusso costante di notifiche, se possibile, sarebbe già un primo ottimo passo. Non silenziamoci, ma silenziamoli.

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