NICOLA ZUCCARO – Sono da poco passate le 15.30 di mercoledì 16 giugno 2021 e a raggelare la calura della mia scrivania, durante il consueto aggiornamento pomeridiano (appuntamento sacro per chi deve preparare il Giornale della sera), è la notizia della morte di Benny Manocchia.

Da tempo, l’assenza della sua firma sull’European Journal, ogni qualvolta si apriva il sito, provocava, in chi scrive, quella sensazione di disorientamento tipica per chi perde un punto di riferimento fisico, prima ancora che morale e, in questo caso, giornalistico-professionale. Prima del peggioramento del suo stato di salute, Benny arricchiva l’European (quotidianamente e senza soste, specie nelle festività comandate) con i suoi resoconti dagli Usa e con le analisi italiane.

Nei suoi articoli emergeva sin dal primo rigo la ricchezza di conoscenze accumulata nella sua lunga carriera giornalistica e la capacità di sintesi. Una dote inedita per chi, come lui, proveniente dalla carta stampata, doveva adeguarsi alla brevità richiesta dal giornalismo telematico. Benny lascia a noi giovani collaboratori dell’European Juornal questa eredità. A lui chiediamo che continui a guidarci e ad arricchirci da lassù. Per non disperderla…