Invisibile per lo Stato: morta suicida Adelina Sejdini

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ROMA – Non poteva tornare in Albania perché aveva fatto arrestare membri della mafia locale che gestivano giri di prostituzione. Era malata di cancro, invalida, e aveva chiesto più volte la cittadinanza italiana. Sabato scorso, provata dalla malattia e senza uno spiraglio di futuro, Adelina è morta lanciandosi da un cavalcavia.

Rapita a 17 anni a Durazzo, la sua città d’origine, e violentata dal branco, la donna aveva una storia alle spalle simile a quella di tante, troppe altre sue connazionali. A metà degli anni ’90 arrivò con un gommone e con altre ragazze in Italia, fu costretta subito a prostituirsi e, dopo un po’, trovò la forza di fidarsi dei poliziotti e di denunciare i suoi aguzzini.

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