Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha informato gli alleati della coalizione che intende sospendere la riforma giudiziaria. Lo riferisce l’emittente pubblica Kan. La decisione arriva dopo settimane di tensione in Israele, tanto che anche il presidente Isaac Herzog aveva chiesto a Netanyahu di fermare la riforma. Secondo quanto riferito, il ministro della Giustizia Yariv Gideon Levin ha capito e riconosciuto che “non c’è altra scelta”.
Mentre il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, uno dei membri del gabinetto più a destra, ha annunciato in un primo momento l’intenzione di dimettersi, ma ha assicurato che sosterrà l’esecutivo dall’esterno. Poi però “Potenza ebraica”, il suo partito di estrema destra, ha detto di essere disponibile a rinviare la riforma fino alla ripresa della Knesset, dopo la Pasqua ebraica, a patto che il governo esamini subito la creazione di una ‘Guardia nazionale’ sotto la guida dello stesso Ben Gvir.
Invece Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e leader di Sionismo religioso, non intende rinunciare alla riforma giudiziaria. “Non dobbiamo fermare per alcun motivo la riforma. Siamo la maggioranza – ha affermato su Twitter -, non dobbiamo arrenderci alla violenza, all’anarchia, agli scioperi selvaggi, alla disobbedienza. Non consentiremo che ci rubino i nostri voti e il nostro Stato”.
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