Il Marocco è ancora alle prese con le conseguenze devastanti di un terremoto che ha colpito il paese. Mentre le operazioni di soccorso sono in corso, alcune difficoltà si sono presentate, causando crescente preoccupazione tra i sopravvissuti e alimentando polemiche sugli aiuti.
Finora, sono state riportate 2.862 vittime a causa del terremoto, che ha avuto effetti particolarmente gravi nelle zone rurali e remote, vicino all’epicentro del sisma. Tra le aree più colpite ci sono le province di Al Haouz, Taroudant e Chichaoua, seguite da Ouarzazate, Marrakech, Azilal e la prefettura di Agadir. Anche la Grande Casablanca, Youssofia e Tinghir hanno registrato decessi. I feriti, alcuni in condizioni gravi, ammontano a 2.562 persone.
Uno dei principali problemi che emergono è la difficoltà di raggiungere le aree remote e isolate. Alcune città e villaggi nelle zone montagnose più colpite sono stati completamente distrutti, rendendo difficile l’accesso alle squadre di soccorso e ai macchinari necessari per rimuovere le macerie e cercare eventuali sopravvissuti. Questa situazione ha causato crescente frustrazione tra la popolazione locale.
Le difficoltà nel raggiungere queste zone hanno portato a una polemica sugli aiuti e sulla mancanza di risorse sufficienti per affrontare la catastrofe. Molti sopravvissuti attendono con ansia l’arrivo di soccorritori e attrezzature, ma la strada per raggiungere queste zone rimane interrotta, complicando ulteriormente gli sforzi di soccorso.
Nel frattempo, una famiglia di turisti italiani che era rimasta bloccata sulle montagne dell’Atlante ha finalmente potuto intraprendere il viaggio di ritorno grazie agli sforzi delle autorità locali e dei soccorritori. Il loro rientro è stato reso possibile dopo ore di lavori per rimuovere gli ostacoli stradali.
La situazione in Marocco rimane critica, e il paese continua a lottare per affrontare le conseguenze di questo terremoto devastante. Gli sforzi di soccorso e il ripristino delle infrastrutture sono fondamentali per garantire assistenza ai sopravvissuti e per contribuire alla ripresa delle aree colpite.
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