Intensi raid su Gaza: rafforzate le operazioni di terra

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E’ sempre più alta la tensione in Medio Oriente con lo scontro tra Israele ed Hamas che giunge al culmine. Sono ripresi i massicci bombardamenti sulla Striscia, che hanno fatto saltare completamente la rete internet.

Le forze di terra dell’esercito israeliano hanno esteso nelle stesse ore i loro blitz a Gaza, parallelamente all’avanzata degli attacchi aerei. A confermarlo il portavoce militare Daniel Hagari, rinnovando l’appello ai residenti palestinesi di evacuare verso sud. Intanto Israele ha comunicato anche di aver sventato una “minaccia aerea proveniente dal mar Rosso”.

La “minaccia aerea proveniente dal mar Rosso” – menzionata oggi dal portavoce militare Daniel Hagari in una conferenza stampa – era rappresentata da ”un aereo senza pilota” che è caduto a Taba. Proseguono i lanci di razzi di Hamas contro Israele. L’esercito statunitense ha lanciato attacchi aerei su due località nella Siria orientale.

Secondo Washington “potrebbe essere necessaria una tregua umanitaria” per permettere l’arrivo di acqua, cibo e carburante alla popolazione palestinese. Lo ha detto John Kirby, uno dei portavoce della Casa Bianca rispondendo alle domande dei giornalisti nel briefing con i media. Kirby ha inoltre detto che altri 10 camion con aiuti umanitari, tra cui carburante, sono arrivati a Gaza, nonostante l’attacco in corso da parte di Israele.

“Il sistema umanitario di Gaza sta affrontando un collasso totale con conseguenze inimmaginabili per più di 2 milioni di civili”. Ad affermarlo è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres sottolineando che “man mano che i bombardamenti si intensificano, i bisogni diventano sempre più critici e colossali”. Prima dell’inizio delle ostilità, osserva, “circa 500 camion al giorno attraversavano Gaza. Negli ultimi giorni sono entrati in media solo 12 camion al giorno, nonostante le esigenze siano di gran lunga superiori a quelle precedenti. Inoltre, le forniture che sono arrivate non includono il carburante per le operazioni delle Nazioni Unite, carburante che è anche essenziale per alimentare gli ospedali, gli impianti di desalinizzazione dell’acqua, la produzione alimentare e la distribuzione degli aiuti. Data la situazione disperata e drammatica, le Nazioni Unite non saranno in grado di continuare a fornire aiuti all’interno di Gaza senza un cambiamento immediato e fondamentale nel modo in cui gli aiuti stanno arrivando”.

“Siamo in contatto con il nostro consolato a Gerusalemme che aveva contattato stamane, prima dell’attacco, i nostri connazionali” a Gaza. “Adesso non credo siano più raggiungibili, stiamo cercando di avere più notizie dal nostro consolato che è quello che parla con loro”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha risposto, in collegamento telefonico con il Tg3, ad un domanda sulla situazione dei connazionali nella Striscia anche alla luce del blocco delle comunicazioni.

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