Olocausto arabo

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(hosnysalah/Pixabay) FRANCESCO GRECO – Ora ci vorrà una congiunzione astrale. Che allinei più pianeti: un diverso momento storico, altri leader che perseguano il bene dei loro popoli e non la loro sete di potere, uomini desiderosi di vivere in pace.

Detta meglio: la guerra in Medio Oriente ha azzerato ogni potenziale scenario di convivenza fra due popoli, israeliani e palestinesi. Si sono messi a dimora i semi dell’odio per i prossimi anni. Si riparte da zero.

Sarebbe stato interesse primario di Israele perseguire un accordo, cominciando col ritirarsi dai territori occupati.

Pochi lo sanno, ma quella raccontata come la sola democrazia in quell’area, non ha una Costituzione, non ha confini ben definiti e sinora ha disatteso, con la complicità dell’Occidente, un bel po’ di risoluzioni dell’ONU.

E mentre storici e archeologi abbattono miti solidificati nelle pagine della Storia, dicendoci che Gerusalemme Città Santa non è mai esistita, che non è mai esistito alcun popolo eletto e che persino la schiavitù di ben 400 anni presso l’Egitto di Ramses II è sarebbe una leggenda metropolitana (se stai scomodo a casa altrui non resti 4 secoli!), la comunicazione fa la sua squallida parte.

In tutto mentre nel mondo, da Berlino a Stoccolma, da Parigi a Madrid e Buenos Aires, ci sono manifestazioni free Palestina, ma il Tg apre con la militarizzazione del territorio per paura del terrorismo arabo: un miliardo e più di persone potenziali terroristi.

Non solo: tace il fatto che in Israele c’è un sentimento pacifista che non si fa emergere, che hanno tagliato acqua e luce a Gaza, fuori anche da Internet, massacrati un bel po’ di giornalisti con le loro famiglie (i visti per Gaza li concede Tel Aviv!).

Ma sulla rete appaiono e scompaiono terribili immagini di bambini senza gambette e braccine, in lacrime e con la faccia insanguinata. Oscurate dal mainstream con le sue armi di distrazione di massa: il Festival di Sanremo, la Ferragni e gossip vario.

Dal punto di vista morale, l’Olocausto arabo è “coperto” dalla memoria di Auschwitz e dintorni. Soluzione finale ideata dall’Europa (Germania) e da essa alla fin fine tollerata con le sue democrazie e i suoi regimi. Gli stesi che oggi tacciono dinanzi al genocidio del popolo palestinese ridotto a livello subumano.

Magari un giorno si scoprirà che gli incursori in deltaplano del 7 ottobre erano del Mossad…

Sono le tremende, amare contraddizioni del nostro tempo volgare. Che sancisce, fra l’altro l’impotenza dei popoli manipolati dai media come bestiame brado, i cui proprietari sono i poteri forti che vogliono convincerli che è tutto per il loro bene.

Ormai il solco fra paese narrato e reale è sempre più profondo e abissale la distanza fra le oligarchie al potere e il popolo vero, cloroformizzato dalle menzogne quotidiane dei media. Finchè dura…

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