(Youssef War/Shutterstock) Negli ultimi giorni, i negoziatori guidati dagli Stati Uniti si avvicinano a un accordo tra Israele e Gaza. L’accordo, che potrebbe essere siglato nelle prossime due settimane, prevede la sospensione della guerra da parte di Israele per circa due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi detenuti da Hamas. I negoziatori hanno elaborato una bozza di accordo che fonde le proposte di entrambe le parti.
Israele ha dichiarato l’intenzione di attaccare l’Unrwa e promette che, alla fine della guerra, l’Agenzia delle Nazioni Unite non sarà più presente a Gaza. Questa mossa è stata seguita da altri Paesi, tra cui Italia, Germania, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda, che hanno deciso di congelare i finanziamenti all’Unrwa. Philippe Lazzarini, commissario generale dell’agenzia Onu, ha definito queste decisioni “scioccanti”, sottolineando che dipendono da essa oltre 2 milioni di persone per la loro sopravvivenza a Gaza.
A Tel Aviv, migliaia di persone hanno protestato contro il governo, denunciando il fallimento dell’esecutivo dopo i fatti del 7 ottobre e chiedendo le dimissioni del primo ministro Benyamin Netanyahu. Circa 200 persone si sono scontrate con le forze di polizia, che hanno allontanato con la forza i manifestanti.
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