Il dissidente russo Alexei Navalny è morto nella colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artica di Yamalo-Nenets, dove era rinchiuso. La notizia è stata confermata dal dipartimento regionale del Servizio penitenziario federale russo, che ha dichiarato che Navalny ha avuto un malore dopo una passeggiata e nonostante le misure di rianimazione, non è stato possibile salvarlo. La tv russa Russia Today, citando una fonte, ha indicato che il decesso è stato causato da una trombosi. Navalny era in carcere dal gennaio 2021 e doveva scontare una pena di 19 anni.
Uno dei messaggi più recenti di Navalny risale al 14 febbraio, due giorni prima della sua morte, in cui denunciava le condizioni carcerarie. Tuttavia, sia la madre di Navalny che il suo braccio destro avevano confermato che lo vedevano in buone condizioni psicofisiche. La notizia della sua morte ha sollevato polemiche e sospetti, mentre il Cremlino ha dichiarato che le cause della morte saranno accertate dai medici.
La morte di Navalny in carcere solleva domande sulla sua salute e sulle circostanze del suo trattamento. La sua figura era stata al centro delle proteste contro il governo russo e la sua morte potrebbe avere conseguenze politiche significative.
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