Secondo quanto riportato da Novaya Gazeta Europa, il corpo di Alexei Navalny è stato rinvenuto nell’obitorio dell’ospedale distrettuale di Salekhard, in Siberia. Fino a ieri, nessuna autopsia era stata eseguita, ma alcune fonti citate dal giornale indicano che il corpo del dissidente presenterebbe dei lividi, apparentemente non causati da percosse. Una fonte delle unità paramediche ha suggerito che tali lividi potrebbero essere dovuti a convulsioni, sottolineando la necessità di ulteriori indagini per chiarire le circostanze della morte. Nel frattempo, la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha accusato le autorità russe di mentire sulle cause della morte e di ostacolare la consegna del corpo.
Le proteste in memoria di Navalny si sono intensificate, con oltre 400 arresti in più di 30 città russe durante manifestazioni spontanee. Il quotidiano Bild ha sollevato l’ipotesi che Navalny sia morto poco prima di una possibile liberazione nell’ambito di uno scambio di detenuti tra Stati Uniti, Russia e Germania. Il presidente americano Biden ha insistito sul fatto che Putin è responsabile delle circostanze della morte di Navalny, sottolineando che non può essere tollerato.
Le proteste sono proseguite anche nelle città russe, con manifestanti che si sono riuniti intorno a monumenti dedicati alle vittime della repressione sovietica. A Mosca, la polizia ha transennato la piazza del Muro del Dolore, dove i manifestanti hanno commemorato Navalny. Le manifestazioni sono state segnalate anche davanti all’ambasciata russa a Washington, con persone che hanno mostrato foto di Navalny e manifestato contro Putin. La tensione continua a crescere mentre la Russia è al centro di un’ondata di proteste e accuse internazionali legate alla morte del dissidente Alexei Navalny.
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