ROMA – Il patrimonio artistico e culturale italiano intraprende un viaggio nelle istituzioni formative della Nazione. Per la prima volta, un liceo ospiterà un’esposizione archeologica, sperimentando un innovativo approccio didattico che vede protagonisti gli studenti. Si tratta di un progetto che, nel suo genere, rappresenta un unicum.
L’idea nasce dalla proposta lungimirante del Direttore generale Musei del Ministero della Cultura, il prof. Massimo Osanna, in occasione di una giornata di dialogo dedicata a Pompei e ai musei italiani, organizzata dal Liceo classico “Torquato Tasso” di Roma che, sabato 16 marzo 2024 (ore 16), nell’Aula Magna dell’Istituto, ospiterà l’inaugurazione della mostra temporanea “Il ritmo della vita degli uomini”: 50 reperti, la maggior parte dei quali mai esposti e provenienti soprattutto da tombe scavate clandestinamente, recuperati da musei, collezioni private e università statunitensi grazie alla preziosa attività del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Il valore aggiunto che la scuola, in quanto Liceo Classico, ha potuto ascrivere all’ideazione della mostra, risiede proprio nella “contestualizzazione letteraria”, vale a dire nel racconto della suggestione visiva esercitata dai reperti attraverso l’associazione di versi tratti da Omero, i lirici greci, Eschilo, Sofocle, Euripide e Virgilio.
Il metodo seguito è stato quello di incardinarne il racconto all’interno di quattro temi portanti (Uomo, Dio, Coraggio e Amore) con i quali è possibile comprendere in pieno la bellezza del mondo antico.
A ogni tema è stata attribuita una notazione di colore, ben visibile agli occhi del visitatore, al fine di facilitarne l’associazione con gli oggetti descritti che, pur privati del loro contesto di provenienza, divengono parte del racconto del “ritmo della vita degli uomini”, da cui il titolo della mostra tratto da un verso (frammento 128 W) del poeta lirico greco Archiloco, vissuto nella prima metà del VII sec. a.C.
In mostra, tra gli altri, ci sono i busti di Eracle ed Afrodite, le teste votive fittili, vasi di diversa forma e funzione quali kylikes (coppe), anfore, crateri (vasi di grandi dimensioni per mescere il vino con l’acqua) e piatti, provenienti prevalentemente dall’Etruria meridionale.
In un arco temporale ampio, che va dal VII sec. a.C. al II sec. d.C., i diversi materiali (marmo, terracotta, ceramica, bronzo, pasta vitrea) divengono i “testimoni” di un’esistenza raccontata attraverso il mito, la devozione, la quotidianità.
Venerdì 15 marzo (ore 15) è prevista un’anteprima stampa. Interverranno, tra gli altri, il Direttore generale Musei, Massimo Osanna; il Dirigente scolastico del “Tasso”, Paolo Pedullà; gli studenti del liceo con la professoressa Anna Marirosa Bruno e rappresentanti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Modera: Duilio Giammaria.
La mostra, che chiuderà il 19 maggio 2024, è realizzata con il patrocinio di Regione Lazio e Comune di Roma, il contributo di Ferrovie dello Stato Italiane, Poste Italiane, Petrucci Allestimenti srl e CompSys Servizi Informatici, e si svolge in collaborazione con AGI.
Per prenotare la visita, con accompagnamento e guida degli studenti, conoscere gli orari e avere ulteriori informazioni è possibile consultare il sito https://mostratasso.csy.it/
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