(Anas-Mohammed/Shutterstock) ROMA – Questa mattina, David Barnea, capo del Mossad, è giunto a Roma per partecipare a un vertice cruciale sui negoziati per un cessate il fuoco. L’incontro vede la partecipazione di rappresentanti della CIA, del Qatar e dell’Egitto, e si svolge in un momento di estrema tensione nella regione.
Un razzo lanciato dal Libano ha colpito la cittadina druso-israeliana di Majdal Shams, causando una tragedia: almeno 12 persone sono morte, tra cui molti bambini e ragazzi, e oltre 30 sono rimaste ferite, di cui almeno 6 in condizioni gravissime. Questo attacco, definito “oltre i limiti” dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, rischia di far precipitare il conflitto con Hezbollah in una guerra “aperta e totale”.
Nonostante Hezbollah abbia negato ogni responsabilità, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) puntano il dito contro il Partito di Dio libanese. Il ministro dell’Energia israeliano, Eli Cohen, ha dichiarato che “il Libano dovrebbe bruciare” in risposta all’attacco. Nel frattempo, il premier Benjamin Netanyahu, attualmente negli Stati Uniti, si è immediatamente messo in contatto con il suo governo, accelerando il suo rientro in patria e convocando un gabinetto di sicurezza per oggi.
Israele, pur parlando di una possibile risposta all’attacco, ha ribadito di non volere una guerra. Nel contesto di queste nuove tensioni, Israele ha consegnato ai mediatori una proposta “aggiornata” per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. La prima verifica di una potenziale intesa avverrà oggi a Roma durante il vertice.
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