(Pixabay) I mediatori internazionali sono in pressing per ottenere una tregua a Gaza, necessaria per avviare una campagna di vaccinazioni antipolio alla popolazione. Si sta lavorando a un primo cessate il fuoco di 72 ore. Intanto, l’Egitto ha respinto la richiesta di Israele di schierare truppe al confine con la Striscia di Gaza, una mossa che avrebbe potuto intensificare ulteriormente le tensioni nella regione.
All’interno del governo israeliano, crescono le tensioni tra i ministri. Il leader fondamentalista e ministro per la Sicurezza, Itamar Ben Gvir, ha provocato affermando che costruirebbe una sinagoga sul Monte del Tempio, uno dei luoghi più sensibili al mondo dal punto di vista religioso. Questa dichiarazione ha suscitato una dura reazione dal ministro della Difesa, Yoav Gallant, che ha accusato Ben Gvir di mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è intervenuto per cercare di calmare la situazione, rassicurando che lo status quo sul Monte del Tempio non cambierà.
Nel frattempo, in Cisgiordania, coloni israeliani hanno aperto il fuoco, causando la morte di una persona e il ferimento di altre tre.
Sul fronte internazionale, Papa Francesco ha incontrato i familiari delle vittime dell’esplosione al porto di Beirut del 2020, esprimendo solidarietà e chiedendo verità e giustizia per un Libano che, secondo le sue parole, “è e deve restare un progetto di pace”.
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