(Drop of Light/Shutterstock) Almeno cinque persone sono morte e altre 37 sono rimaste ferite nella regione russa di Belgorod, colpita da un attacco ucraino. Lo ha riferito il governatore dell’oblast, che ha accusato Kiev di aver utilizzato bombe a grappolo, armi bandite a livello internazionale per il loro impatto devastante su civili e infrastrutture.
Dall’altra parte del confine, in Ucraina, la situazione non è meno drammatica. A Kharkiv, il bilancio parla di sei morti e 59 feriti in seguito a bombardamenti russi, secondo le autorità locali. La città, che si trova a pochi chilometri dalla frontiera con la Russia, è stata una delle più colpite dall’inizio dell’invasione.
Zelensky silura il comandante dell’aeronautica
In un’altra svolta significativa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso il comandante dell’aeronautica militare. La decisione arriva in un momento critico per la difesa aerea ucraina, impegnata nel fronteggiare continui attacchi russi, tra cui missili e droni iraniani Shahed. Sebbene non siano stati forniti dettagli ufficiali sulle ragioni del cambiamento, la mossa riflette la pressione crescente sulla leadership militare ucraina per rafforzare la risposta agli attacchi.
L’Europa divisa sul sostegno all’Ucraina
La questione degli aiuti militari a Kiev continua a dividere l’Europa. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina, affermando che “chi ferma gli aiuti a Kiev non vuole la pace, ma la resa dell’Ucraina”. Queste parole sono arrivate in risposta alle discussioni in corso sulla possibilità di rimuovere le limitazioni all’uso delle armi occidentali sul territorio russo, un tema controverso tra i paesi membri dell’Unione.
Incontro “Quad” alla Casa Bianca
Nella notte italiana, alla Casa Bianca si è tenuto un incontro in formato “Quad” per discutere del “forte e fermo sostegno all’Ucraina”. Al centro del colloquio ci sarebbero stati i nuovi sviluppi sul campo di battaglia e la gestione degli aiuti militari e umanitari necessari per sostenere Kiev nella sua resistenza all’invasione russa.
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