MOSCA – Mosca ha ufficialmente accusato sei diplomatici britannici di spionaggio e ha revocato il loro accreditamento, in un’azione che segna un nuovo picco di tensione tra Russia e Regno Unito. A renderlo noto è stato il Servizio di sicurezza federale russo (FSB), che ha precisato come i diplomatici in questione non solo abbiano violato le Convenzioni di Vienna, ma siano stati coinvolti in attività mirate a danneggiare il popolo russo. Queste accuse giungono in un momento delicato, nel contesto della guerra in Ucraina e delle relazioni già fortemente deteriorate tra Mosca e le potenze occidentali.
Secondo l’FSB, i diplomatici britannici avrebbero svolto operazioni “non conformi” a quanto dichiarato ufficialmente, implicando attività di spionaggio che, secondo le autorità russe, superano una semplice infrazione diplomatica. Mosca non ha fornito ulteriori dettagli sulle specifiche azioni compiute dai diplomatici, ma ha sottolineato la gravità della situazione, affermando che tali operazioni erano finalizzate a colpire direttamente gli interessi russi.
Giornalisti Rai dichiarati ricercati dalla Russia
In un’altra mossa destinata a suscitare scalpore, la Russia ha emesso mandati di cattura nei confronti di due giornalisti italiani della Rai, Stefania Battistini e Simone Traini. I due inviati, secondo le accuse russe, sarebbero entrati illegalmente nel territorio russo accompagnati da truppe ucraine nella regione di Kursk, un’area di confine tra Ucraina e Russia, attualmente interessata da operazioni militari. Mosca sostiene che la loro presenza sul territorio costituisca una grave violazione delle leggi nazionali, alimentando così le tensioni anche con l’Italia.
Stefania Battistini è una giornalista molto nota per i suoi reportage dal fronte ucraino, e la notizia di un mandato di cattura russo nei suoi confronti rappresenta un segnale inequivocabile del deterioramento dei rapporti tra i media occidentali e il governo russo, che vede sempre più spesso i giornalisti stranieri come una minaccia.
Roma reagisce: convocato l’ambasciatore russo
In risposta alla decisione di Mosca di dichiarare ricercati i due giornalisti italiani, il governo italiano ha convocato l’ambasciatore russo a Roma. Questa mossa diplomatica riflette la gravità della situazione e la ferma intenzione di Roma di chiedere chiarimenti ufficiali sulle accuse mosse contro Battistini e Traini. Il ministero degli Esteri italiano ha espresso preoccupazione per la crescente ostilità russa nei confronti della stampa e ha sottolineato l’importanza di tutelare la libertà di informazione.
Escalation nelle relazioni internazionali
L’accusa di spionaggio contro i diplomatici britannici e i mandati di cattura contro i giornalisti italiani si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni tra la Russia e i paesi occidentali. Dall’inizio della guerra in Ucraina, le accuse reciproche di spionaggio, interferenze e violazioni delle normative diplomatiche sono diventate sempre più frequenti. La mossa di Mosca rischia di inasprire ulteriormente i rapporti con Londra e Roma, portando a possibili ritorsioni diplomatiche o economiche.
Questi episodi evidenziano come la guerra in Ucraina stia avendo un impatto sempre più vasto sulle relazioni internazionali, non solo a livello militare, ma anche diplomatico e mediatico. La comunità internazionale guarda con preoccupazione all’evoluzione di queste dinamiche, temendo un ulteriore deterioramento delle già fragili relazioni con la Russia.
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