Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato l’inizio di un’operazione terrestre “limitata, localizzata e mirata” contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale. L’operazione, iniziata il 30 settembre, si era inizialmente concentrata sulla parte orientale del confine tra Israele e Libano, ma ora ha esteso il suo raggio d’azione alla zona occidentale, in una nuova fase dell’offensiva contro le postazioni della milizia sciita libanese.
Le truppe israeliane hanno attaccato anche una roccaforte di Hezbollah a Beirut, intensificando l’escalation di violenza nella regione. Di fronte a questa nuova minaccia, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione urgente del consiglio di sicurezza. “Continueremo a combattere”, ha dichiarato Netanyahu, ribadendo l’intenzione di Israele di contrastare ogni tentativo di attacco da parte dei suoi nemici, tra cui Hezbollah, considerata una delle principali forze militari non statali del Medio Oriente.
Nel frattempo, dall’Iran giungono avvertimenti. Ali Nikzad, vice presidente del Parlamento di Teheran, ha dichiarato che, in caso di un attacco da parte di Israele contro l’Iran, il Paese è pronto a rivelare un nuovo tipo di arma difensiva. Questo monito sottolinea la crescente tensione regionale e il rischio di un possibile allargamento del conflitto a nuovi fronti, coinvolgendo ulteriormente l’Iran, storico sostenitore di Hezbollah.
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