Raid israeliani in Libano: la situazione si aggrava

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Le tensioni tra Israele e Libano continuano ad intensificarsi, con i raid aerei dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) che stanno colpendo aree strategiche della capitale libanese e oltre. Nelle ultime ore, le forze israeliane hanno invitato i civili nei pressi di due edifici nella periferia meridionale di Beirut, una roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, a evacuare immediatamente prima degli attacchi aerei previsti. Questo avviso mette in evidenza la crescente escalation del conflitto nella regione.

Attacchi a Damasco e Reazioni

Parallelamente ai raid in Libano, un attacco aereo israeliano ha colpito un edificio residenziale a Damasco, in Siria. Secondo fonti ufficiali siriane, l’incursione ha provocato almeno sette vittime, tra cui donne e bambini. Questi eventi segnalano un’ampliamento del conflitto che ora si estende oltre i confini libanesi, colpendo anche territori siriani e aumentando le preoccupazioni per una crisi umanitaria.

Hezbollah e la Risposta dell’IDF

Hezbollah ha dichiarato di aver respinto l’esercito israeliano nei pressi di una base dell’UNIFIL (Forza Interinale delle Nazioni Unite in Libano), mentre Israele ha ampliato la sua operazione di terra nel sud del Paese, avvicinandosi alla zona in cui si trovano i soldati italiani di UNIFIL. Le truppe italiane sono attualmente in stato di massima allerta, consapevoli dei pericoli imminenti.

Nel frattempo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato la presunta eliminazione di Hashem Safieddine, considerato il successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah. Netanyahu ha esortato i libanesi a “salvare il Libano prima che cada nell’abisso di una lunga guerra che porterà distruzione e sofferenza, come vediamo a Gaza”. Tuttavia, l’IDF ha contraddetto questa affermazione, affermando che sono necessarie ulteriori conferme riguardo alla morte del leader miliziano.

Attacco ai Giornalisti

In un clima di crescente violenza, una troupe del Tg3 è stata aggredita da uomini armati vicino a Sidone. L’autista locale ha avuto un infarto e, sfortunatamente, è deceduto. Lucia Goracci, l’inviata del Tg3, ha raccontato: “Siamo stati spintonati e inseguiti, Ahmad non ce l’ha fatta. Ma era gente disperata, Hezbollah non c’entra”. Fortunatamente, sia Lucia che l’operatore Marco Nicois sono rimasti illesi, ma l’incidente evidenzia il rischio crescente per i giornalisti che operano in zone di conflitto.

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