Bologna 2 agosto 1980, una strage cooperata?

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di NICOLA ZUCCARO – Chi eseguì e chi progettò l’atroce attentato presso la stazione ferroviaria di Bologna il 2 agosto 1980? Sono passati 37 anni da quello che avrebbe dovuto essere il primo sabato del canonico mese vacanziero ma che tragicamente ed improvvisamente alle 10.25 si trasformò in uno dei Misteri d’Italia, a tutt’oggi rimasto tale. Dai Nar ai Servizi segreti deviati (presumibilmente afferenti all’organizzazione paramilitare denominata Gladio), passando per la Banda della Magliana che per quanto “romana” – come ricordato nel film “Romanzo Criminale”- per un giorno fu bolognese d’adozione, alla luce del supporto logistico fornito nel compimento dell’efferato atto terroristico.

E se ad essa si dovessero aggiungere, in ossequio ad una corretta ricostruzione storico-giornalistica, alcune frange del terrorismo tedesco di estrema destra, gli elementi sarebbero (il condizionale resta obbligatorio, al fine di ulteriori rivelazioni) tali e tanti per sostenere che la Strage del 2 agosto 1980, parimenti a quella di Via Fani del 16 marzo 1978 (Rapimento di Aldo Moro e uccisione degli uomini della sua scorta) fu, probabilmente, la sintesi di un comune progetto eversivo, teso a destabilizzare lo Stato democratico nelle sue varie articolazioni repubblicane.

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