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ROMA. “Il ministro Costa ha risposto positivamente alle nostre sollecitazioni offrendo una piena collaborazione”. Così Donatella Spano (Coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e assessore della regione Sardegna all’Ambiente) commenta l’incontro con il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, in Conferenza delle Regioni.
“Le Regioni già il 26 luglio, nel primo incontro con il Ministro” evidenzia Spano “hanno sottoposto all’attenzione del Governo un preciso dossier nel quale si evidenziavano le principali problematiche di carattere ambientale. Oggi abbiamo ricevuto delle risposte concrete e l’istituzione di un tavolo congiunto di lavoro con il ministero dell’Ambiente. Abbiamo condiviso il fatto che il contrasto al dissesto idrogeologico debba rappresentare ormai una priorità per il Paese. E’ un’urgenza divenuta emergenza in questi ultimi tempi, e a questo punto dobbiamo chiarire quali siano gli strumenti e le risorse su cui possiamo contare per la messa in sicurezza dei nostri territori. E’ questo un dovere istituzionale e politico, oltreché un dovere morale. La nostra parola d’ordine deve essere la prevenzione strutturale. In tal senso vanno attivati tutti i percorsi più semplici ed efficaci per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. A questo devono servire le sinergie tra tutte le istituzioni. Così come è fondamentale avere le garanzie sulle risorse disponibili per gli interventi, soprattutto capire quante siano per la messa in sicurezza del territorio. Lavoriamo sulla forte condivisione delle procedure e sulla prosecuzione del buon lavoro predisposto nel passato da ‘Italia Sicura’. In particolare c’è la necessità di una nuova politica della prevenzione, in cui diventi sempre più strategico il ruolo della pianificazione. Occorre maggiore consapevolezza per decidere come, dove e se intervenire e quindi scegliere la migliore combinazione di misure per gestire i problemi di dissesto. E’ indispensabile poi disporre di un unico quadro conoscitivo solido, puntuale e aggiornato della pericolosità e del rischio. Nel contempo vi deve essere la garanzia del reperimento delle ulteriori risorse finanziarie per combattere seriamente il problema del dissesto idrogeologico. Si prevedeva un fabbisogno di 1,5 miliardi all’anno, ma ora servono più risorse per avviare i programmi di intervento già definiti, approvati e finanziati e per procedere a siglare i nuovi accordi, al fine di realizzare anche gli altri progetti già inseriti dalle Regioni e dalle Province autonome nella piattaforma Rendis”.
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